Un “dietro le quinte” che rivela inediti aspetti dell’arte dei Dal Ponte.
Dal 26 marzo al 3 luglio s’intrecceranno a Bassano del Grappa una serie di eventi che coinvolgeranno sia il mondo accademico internazionale ai massimi livelli, sia il pubblico, che potrà avvicinarsi alle opere dei Dal Ponte in un modo alternativo, scoprendo nelle tele ciò che va “al di là dell’occhio”, cogliendo i legami tra i Bassano, la cultura del tempo e i prodotti della loro terra, godendo dell’acuto e intenso dialogo tra l’arte antica e le espressioni artistiche contemporanee di Renato Meneghetti. “I Bassano ai raggi X”. Segreti nei capolavori del Museo” - realizzato dal Comune in collaborazione con la Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici per le province di Verona, Rovigo e Vicenza e con la Regione del Veneto, a cura della Direttrice dei Civici Musei Giuliana Ericani sarà un itinerario ragionato e suggestivo nelle sale del Museo Civico, tra le opere dei Bassano ivi conservate, che darà conto dei risultati delle complesse ed esaustive indagini radiografiche e diagnostiche eseguite sulle opere del Maestro e dei figli. Ma le radiografie, sono anche il terreno privilegiato della riflessione artistica compiuta da Renato Meneghetti, grande protagonista della scena artistica internazionale, più volte presente alla Biennale d’Arte di Venezia: “Le radiografie di Meneghetti - ha scritto a proposito Gillo Dorfles - sono l’unico fatto nuovo intervenuto nell’arte italiana in questi ultimi vent’anni”. Che Meneghetti sia stato il primo a usare le radiografie in arte tra tanti altri, è stato confermato anche da Achille Bonito Oliva, Vittorio Sgarbi, Claudio Strinati... In contemporanea con l’inaugurazione di questa sorta di “percorso ragionato” tra i capolavori del Museo, il 25 marzo a Bassano del Grappa s’inaugura la mostra “Renato Meneghetti. Al di là dell’occhio”. L’esposizione, sarà introdotta da una conferenza tenuta dal noto storico dell’arte Claudio Strinati (MiBAC), proporrà in più sedi (Museo Civico, Palazzo Agostinelli e Palazzo, Sturm) sia la singolare e stupefacente riflessione creativa condotta da Meneghetti sulle opere dei grandi maestri dell’arte antica e moderna da Giotto a Leonardo, da Durer a Dalì, da Jacopo a Picasso, sia una parte (opere 2000-2011) dell’intero percorso compiuto in questi anni dall’eclettico artista bassanese tra pitture, sculture, istallazioni.
Un viaggio alla scoperta di immagini nascoste Il percorso continua per
scoprire il ciclo pittorico “GRANDI MAESTRI
- X RAYS” di Renato Meneghetti, ALDILA' DELL'oCCHIO RENATO MENEGHETTI - opere 2000/2011 MUSEO CIVICO Al Museo Civico quale continuazione ideale del percorso “I Bassano ai raggi x”, una approfondita ricerca su pratiche e segreti dei Dal Ponte esperita mediante i raggi radiografici per rivelare ciò che finora non abbiamo visto dei capolavori del Museo, Meneghetti ci propone settanta dipinti del ciclo “I Grandi Maestri” (2008-2011), un acuto e intenso dialogo tra l’arte antica e le espressioni artistiche contemporanee. Una singolare e stupefacente riflessione creativa condotta da Renato Meneghetti sulle opere dei grandi maestri dell’arte antica e moderna, da Giotto a Leonardo, da Durer a Dalì, da Jacopo a Picasso. Meneghetti, fedele alla pittura, in questo ciclo ha coniugato l’antico, il moderno ed il contemporaneo portando la scienza nell’arte: egli è il traghettatore Caronte, il ponte tra la storia dell’arte ed il terzo millennio. Qui si lasciano spiragli, per intelligenza o sensibilità, la “scossa” dell’arte contemporanea rianima con lo “splendor veri” le prevedibili e statiche figure del “simbolismo” dei Maestri. Ecco che il colore suadente e caldo della pittura impallidisce e si raffredda ad opera di una luce d’origine spettrale, morta, innaturale, lasciando così emergere l’immagine dello scheletro nascosto, celato, dall’offerta di quella morbida pittura piena di vita e bellezza. Lo sguardo dello spettatore precipita nell'azzurro vuoto inespressivo della lastra radiografica. L’immagine ha tutti gli ingredienti artistici del memento mori. L’immateriale entra nel mondo delle maschere. Descrivendo questo percorso, si può individuare tutto lo spessore del lavoro di Meneghetti che riscopre la tendenza dell’anatomista rinascimentale che lui traghetta nella spettacolare macelleria mediatico del divertimento contemporaneo. Nelle sue elaborazioni pitto-radiografiche Renato Meneghetti rivela volti ed espressioni nascoste, mediante immagini anfibie, di pura creatività, costruite partendo dalla magia scientifica per giungere a quella artistica, l’unica che conta infine, anche per Meneghetti. Guardare dentro, guardare oltre è da sempre uno degli intenti dell’alta cultura, di quella speciale forma di sapere che non si limita all’immediato e al contingente, al fenomeno, ma vuole comprendere ciò che si cela dietro ad ogni visibilità. Meneghetti si affida ad una strumentazione scientifica che nel caso specifico non vede davvero, ma simula un sottostante che non esiste nella sua articolata fisicità. Le maschere vengono esaltate da una duplicità, che può venire da Klimt, Picasso, Dalì, Leonardo, mentre la lente radiografica è tutta di mano sua, in una sapiente reductio ad unum facendo apparire cose che non apparivano. |
Francesco Bassano, Adorazione dei Pastori 2011, installazione di lastre in plexiglass, cm556x398 Museo Civico di Bassano del Grappa |
Francesco Bassano, Adorazione dei Pastori (details) 2011, pittura su tela, cm150x100 |
ALCUNE DELLE 60 OPERE ESPOSTE
Dalì Hypercubic Body 2010, pittura su tela, cm80x70 |
Caravaggio La Deposizione di Cristo 2011, d-bond plexi, cm556x398 |
Leonardo Moonalisa del Giocondo 2010, pittura su tela, cm155x96,5 |
Magritte Il Figlio dell'Uomo 2011, pittura su tela, cm80x60 |
De Chirico La Canzone dell'Amore 2011, pittura su tela, cm100x80 |
Michelangelo Igniudo 2011, pittura su tela, cm120x85 |
Durer Autoritratto 2010, pittura su tela, cm110,5x90,5 |
Van Gogh Testa di Donna 2011, pittura su tela, cm100x60 |
Ernst Oedipus Rex 2011, pittura su tela, cm70x80 |
Giotto Gioacchino tra i Pastori 2011, pittura su tela, cm70x70 |
Picasso El Jersey amarillo (Dora Maar) 2010, pittura su tela, cm115x150 |
Modigliani Donna a Matita 2011, pittura su tela, cm80x70 |
MUSEO
CIVICO: PALAZZO AGOSTINELLI
MINI-ANTOLOGICA
a Palazzo Agostinelli vengono esposte, in una complessa mostra, opere di pittura, scultura, video ed installazioni. Per la pittura saranno esposte opere storiche che presentano soggetti e temi che derivano direttamente dalla grande scoperta di Roentgen. Le X Rays possono diventare paesaggi, montagne, corpi di donne se guardati liberamente, con l’occhio di Leonardo Da Vinci che descriveva quello che vedeva nelle muffe che l’umidità produceva sui muri del suo studio, e vedeva di tutto. Nelle opere dell’ultimo decennio esposte a Bassano, si nota che dal 2000 Meneghetti si stacca dolorosamente ma non totalmente dalla pittura, infatti, continua a dipingere pur dedicando molto lavoro alle grandi installazioni mantenendo come dato di partenza la radiografia. Si impegna a fondo anche nella video-arte, riprendendo così la grande passione per il cinema che lo aveva portato alla XL Mostra Internazionale del cinema 1983 La Biennale di Venezia con il suo primo film “Divergenze Parallele”.
ALCUNE DELLE OPERE ESPOSTE
VERTEBRATI PARALLELI |
EGHENETAI |
CLANDESTINE |
INDIFFERENCE |
I MY SELF IN THE ART SYSTEM |
SENSAZIONE MINIMA |
NULLA VITA EX HOC PANE |
GLOBAL FOLLY |
GOLGHOTA QUOTIDIANO |
PITTURA - OPERE STORICHE
Ritratto di Torquemada 2000, pittura su tela, cm159x114 |
All'ombra di Goffredo 2000, pittura su tela, cm2566,5x129 |
Ritratto di Osama 2001, pittura su tela, cm151x118 |
Ritratto di Re Filippo 2001, pittura su tela, cm147x115 |
Omaggio ad Auguste 2000, pittura su tela, cm120x90 |
MUSEO
CIVICO: PALAZZO STURM, museo della ceramica
PARALLELI VERTEBRALI
A Palazzo Sturm Museo della ceramica la grande installazione di sculture ceramiche “PARALLELI VERTEBRALI”. La struttura portante del corpo, la catena delle vertebre evoca un parallelo tra colonna e pianta, creando immagini, ora di oasi pietrificate, dietro le quali muovono dipinti realizzati a partire da fondi radiografici segnati con rilievi umani, ora di colonne di fumo e camini che riportano la memoria cruda ed immediata di pire sacrificali (Dachau). Le forme evocano il parallelo tra pianta e colonna umana a comporre un disorientante paesaggio mentale. Meravigliosa sintesi arcana dell'armonia, l'albero della vita e la colonna vertebrale portante l'umanità, punto di incontro fra cielo, terra e inferi.
MUSEO
CIVICO: CHIOSTRO
OPTIONAL
Nel Chiostro del Museo Civico (25 - 30 marzo) sarà esposta “OPTIONAL” una enorme scultura (mt. 9x7x6h), una cattedrale trasparente che riproduce un cervello anatomicamente fedele. Per gli uomini del Terzo Millennio l’uso del cervello è un OPTIONAL, per questo assistiamo alla catastrofica situazione mondiale. Un gigantesco encefalo, meandri di tubi trasparenti formano gli emisferi cerebrali che improvvisamente, ma con lenta erezione, si gonfiano a formare una cupola gigantesca. L’apertura tra i due emisferi permette l’accesso ai visitatori alla “cattedrale” per ammirare… l’assoluto vuoto. Un segnale acustico avverte dell’imminente crollo e una voce dal tono deciso esorta il pubblico ad uscire. Sgonfio, il “tempio” appare un ammasso informe. Un nuovo input ri-costituisce il cerebro: la rimessa in funzione del cervello, del pensiero. Il risveglio della pubblica coscienza.
"...Oggi, nell'epoca del digitale, l'artista contemporaneo deve saper padroneggiare diversi strumenti. Il fruitore dell'arte statico e passivo ormai non esiste più. Il principio della pluralità, l'inventiva e fertile mobilità spirituale, fanno di Meneghetti un artista che prevede una partecipazione vitale e attiva del pubblico alle sue creazioni. Sono sicuro che avrà molto da dire..."
Erich Straigraber
"...La mostra è il frutto del nomadismo creativo di Meneghetti che apre sempre nuove possibilità espressive che sono la pelle della pittura..."
Achille Bonito Oliva
“...Si sa che Renato Meneghetti è stato il primo artista nell’ultimo mezzo secolo, a indagare gli aspetti più misteriosi, e quindi affascinanti, del corpo umano attraverso i raggi X e altri scandagli medici come la scintigrafia e l’ecografia. Da queste sue sperimentazioni sono nate opere d’arte: fantasmi visionari dal forte contenuto simbolico...”
Achille
Bonito Oliva
“...Le radiografie di Meneghetti sono l’unico fatto nuovo intervenuto nell’arte italiana in questi ultimi vent’anni. Bisogna riconoscere che egli è stato indubbiamente tra i primi e forse il primo in assoluto a comprendere l’interesse estetico oltre che scientifico di questo mezzo; e soprattutto a individuare il significato profondo di tale impiego...”
Gillo
Dorfles
“...Se “Dio è morto”, tutto è permesso: da qui parte, come tanta avanguardia, anche l’artista veneto, ma egli sembra trovare la sua strada in quell’aldilà dell’occhio che la radiografia consente. Egli vuol vedere cosa c’è dentro l’uomo, non alla ricerca del suo spirito, ma della struttura che regge le cose...”
Vittorio Sgarbi