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  • MAITRESSE SVUOTATASCHE
    scultura mobile dalla struttura antropomorfa per accogliere oggetti
  • CUBO
    Tavolo da Gioco
  • MENEGHETTI E IL DESIGN
    Ha studiato e commercializzato centinaia di progetti, a partire dall’arredo della tavola sino ai mobili, i più ricercati, puntando assai spesso su materie trasparenti, come le resine, il plexiglas e il vetro, oppure superfici lucide come il metallo. Strumenti da alchimista sono divenuti, così, ampolle, sezioni di cilindri e cubi componibili sono diventati giochi e calendari. Il disegno industriale è forse l’unico campo delle arti in cui Meneghetti abbia espresso una inclinazione al divertimento. Ha inventato per esempio una lampada nella quale ogni luce può esser spostata assai semplicemente a comporre scritte, numeri o qualsiasi altra forma. Si è impegnato in attrezzi sportivi, a partire dagli scarponi per lo sci (Garmont), in portaoggetti con il profilo e la dimensione di una donna vera (la fortunata “Maîtresse” , realizzata in una miriade di varianti) e persino in completi tavoli per il gioco, che si ricompongono con pochi gesti in un cubo (che è da solo una bella scultura, sul modello del mobilio minimalista di Sol LeWitt) oppure, per portare un ultimo esempio, in ricchissime scrivanie dove resine vegetali percorrono cristalli perfetti emulando i riflessi dell’oro.

    Tratto da “Le Altre Arti” di Marco Lampreda

    Ha disegnato collezioni importantissime nei settori più svariati per esempio:
    la prima maglia stampata con decori,
    le prime camicie stampate,
    varie collezioni di piastrelle in ceramica,
    collezioni di oreficeria,
    collezioni di scarponi da sci
    collezioni di mobili, oggetti per l’arredamento, lampade e la MAITRESSE (mobile/scultura) in permanente al MUSEO ARTE MODERNA DI MADRID. Ecc., ecc.
    Inoltre, ha firmato diverse collezioni per la DDD Design, Ceramiche Appiani, Gori e Zucchi Uno Aerre, Balestra Oreficeria e diverse linee di abbigliamento tra le quali Gerard e Ates, per la Garmont scarponi da sci ha disegnato i famosi Demetz e Ghibli Gara.

    Corpi illuminati? Senza dubbio corpi intriganti. Alla ricerca del senso, è questo il tentativo del lavoro di Meneghetti scultore/architetto/designer. Corpi-simbolo, corpi d’eccezione in quanto tali o soggetti di un sistema ben congeniato, corpi comunicativi o soprattutto frutto di comunicazione? Immaginazione al potere o potere dell’immaginazione?
    Occorre decifrarne il senso. Un percorso di lavoro in grado di mettere in luce aspetti e caratteristiche salienti e/o silenti, valori più o meno aggiunti, sfaccettature di significati, manualità ri-scoperte.
    L’artista diventa il comunicatore, il corpo il comunicativo, le opere scultoree il comunicante. Il corpo di design elevato a opera d’arte. Introspezioni per cercare l’anima del designer, dell’oggetto, della fabbrica, della comunicazione. Scavare dietro il corpo prima che il soggetto arrivi al fruitore nella veste pensata per instillare subdoli: il desiderio. Non più rapporto oggetto-uomo ma anima-oggetto-uomo.

    Tratto dal Catalogo: “Abitare il tempo”, Verona Fiere 10-13/10/97

    Le radici di Meneghetti designer corrispondono alla necessità di chiarezza compositiva: l’emozione estetica delle sue linee è il risultato di un occhio abituato a leggere gli oggetti per sintesi: per cui l’espressione “è bello”, “è brutto” va oltre il puro fatto estetico, per arrivare a dire “è giusto, è sbagliato”.
    Il rapporto designer-opera in Meneghetti è diretto: i suoi oggetti sono intesi come elementi vivi, concepiti secondo gerarchie di linee e luci attraverso forme essenziali e semplici.
    Si può quindi dire che in questo designer coesistono, mai in competizione tra loro, due momenti stilistici: assolutamente naturale, spontaneo e quasi epidermico l’uno, valutato, elaborato e disegnato l’altro.
    Entro lo svolgersi di precise metodologie, Meneghetti opera, ed il risultato è equilibrio delle masse, forme armonizzate e coerenti nello stile fino nei particolari, perché il risultato della certezza che i rapporti artista-pubblico diventeranno in questo modo più veri ed attuali, ed aderenti ai problemi estetici collettivi. In modo tale che non ci sia più arte staccata dalla vita, “cose belle da vedere e cose brutte da usare”.

    2005
    Expolab - Arezzo, Concorso di Furniture Design
    “Made in Tuscany 2005 III° ed.” : “Colonnato”, 2005. Arezzo
    Urban Quality Design System - Un nuovo arredo urbano per il centro storico di Firenze.

    1998
    “Italian Signe”. Carmi - Durazio - Meneghetti - Munari - Gio Ponti. Italian Academy.
    New York. 16 - 31 maggio. A cura di F. Marangoni

    1997
    “Dal progetto all’oggetto, dall’oggetto al progetto” a cura di W. Vallini e Punti di vista a cura di D. Palterer. Abitare il tempo, mostre culturali, Verona. 10 – 13 ottobre.
    II Biennale Internazionale d’Arte. Malta. 13 - 30 ottobre.
    I premio Pittura, I premio Cinema, II premio Fotografia, III premio Architettura,
    premio Design, premio speciale alla carriera Decathlon Art Award
    Abitare il tempo, Verona.
    Biennale d'Arte di Firenze.

    1977
    Macef Milano

    1976
    Salone del mobile di Milano
    Salone del mobile di Parigi

    1970
    Fonda la DDD design

    1970
    MENEGHETTI E IL DESIGN