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L'EVENTO
Michael J. Sheehan Center, Lubbock - Texas, dal 15 marzo al 31 maggio 2013
St. Louis Museum of Art, Missouri,  dal 15 giugno al 31 agosto 2013

20 ARTISTI CELEBRANO IL BEATO GIOVANNI PAOLO II CON OPERE CREATE APPOSITAMENTE PER L’EVENTO:

Carlo Balljana - Cecco Bonanotte - Pedro Cano - Ugo Cortesi - Giuseppe Ducrot - Roberto Ferri - Ruza Gagulic
Maya Kokocinski Molero - Girolamo Giro Macchiarelli - Renato Meneghetti - Igor Mitoraj - Francesco Mori
Mimmo Paladino - Luca M. Patella - Stefano Pierotti - Massimo Pulini - Marco Nereo Rotelli
Giovanni Tommasi Ferroni - Natalia Tsarkova - Giuliano Vangi.

La mostra presenterà circa un centinaio di opere, tra cui cimeli preziosi, paramenti sacri, documenti, opere d'arte, raccolte da varie collezioni vaticane e di altri ordini religiosi. Esso comprende anche un gruppo di opere di artisti viventi, di cui si celebrano il papa con nuove opere create appositamente per l'evento. Saranno proiettati filmati degli eventi più salienti che hanno accompagnato la vita miracolosa di Beato Giovanni Paolo II. Un'occassione per riscoprire l'uomo che il mondo ha conosciuto come Papa e il Santo che la storia vuole proclamare.
Catalogo "Blessed John Paul II - I have come to you again" DE LUCA EDITORI D'ARTE.


"Renato Meneghetti: la finzione radiografica"

Dal 1978 Renato Meneghetti ha elaborato un suo linguaggio artistico attraverso la “finzione” della tecnica radiografica fino ad applicarla ai soggetti pittorici dei Grandi Maestri del passato. Gillo Dorfles fu il primo ad attribuire alla ricerca di Renato Meneghetti e all’uso delle radiografie una rilevanza critica, fortemente innovativa, capace di aprire nuovi linguaggi per l’arte contemporanea in Italia. Achille Bonito Oliva ha evidenziato con grande efficacia le capacità di Meneghetti di ricostruire, di fatto distruggendo, l’oggetto dall’inconscio, arrivando ad affrontare l’origine dell’esistenza.
Una ricerca maturata “guardando dentro” ad una infinità di oggetti e di capolavori pittorici di tutti i tempi da Caravaggio, a Giotto, da Perugino, a Michelangelo, a Leonardo da Vinci, fino a Van Gogh, Picasso e Magritte. Meneghetti è il primo artista ad usare la radiografia come supporto per le sue opere.
Grazie a tale intuizione riesce a stigmatizzare e ad inscheletrire l’apparenza, apparenza quale inganno o apparenza che inganna, e portare le realtà rappresentate all’idea, se non addirittura alla sua primordiale progettazione.
Con una metodica “vivisezione”dell’oggetto o del soggetto arriva all’inconscio dell’uomo e delle cose. Scopre analogie di segni, di oggetti e di dettagli anatomici filtrati dalle radiografie che compone insieme come se desse vita ad un sogno, a volte ad un incubo. Poi li ingrandisce, li elabora e li fissa pittoricamente o chimicamente, creando l’immagine, l’opera d’arte.

Francesco Buranelli

“VI HO CERCATO”

a cura di Francesco Buranelli

Segretario della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa

vedi la versione integrale del saggio



LE OPERE ESPOSTE DI MENEGHETTI

Renato Meneghetti - 9,37 pm

“9,37 pm”

2013. Visual art su tela pigmentata, cm 60 x 60 x 4,5

Alle 21,37, il nostro amatissimo Santo Padre Giovanni Paolo II è tornato alla Casa del Padre con queste brevi e lapidarie parole dell’allora Sostituto della Segreteria di Stato del Vaticano, mons. Leonardo Sandri, venne annunciata, ai fedeli raccolti in preghiera mariana in Piazza San Pietro e al mondo intero, la morte del Papa. Era la sera del 2 aprile 2005; mai, prima di allora, la morte di un pontefice aveva coinvolto emotivamente tante persone. Non ci fu agenzia stampa, televisione, giornale che non riportò la notizia.
Tutto il mondo partecipò al dolore della Chiesa Cattolica che per quattordici giorni (dal 2 al 16 aprile, giorno di elezione di Benedetto XVI) si trovò in Sede Vacante, senza Papa. Renato Meneghetti con raffinata sensibilità ci dona questo toccante capolavoro di estrema sintesi storico-artistica. In quel fatidico istante 21,37 per l’appunto la Chiesa entrò in lutto per la perdita del suo amatissimo pontefice, ma, nello stesso tempo, sapeva benissimo che “era morto un Papa, non era morto il Papa”.

E’ questo in estrema sintesi la verità che Renato Meneghetti fa sua, continuando a  lavorare sul soggetto elaborato per l’opera precedentemente presentata “The life - Kiss to Camilla”. Basteranno all’artista pochi riferimenti appena accennati con calibrati ritocchi di colore, come lo zucchetto e la croce pettorale del Santo Padre, a sublimare questo fondamentale credo di continuità Petrina.
Meneghetti, come nessuno aveva fatto prima di lui, riesce a rendere omaggio al pontefice morto senza accennare a nessuna sua caratterizzazione fisiognomica, eppure il Papa emerge ugualmente da una tela completamente monocroma.

F.B.


Renato Meneghetti - St. Peter’s May 13th 1981

“St. Peter’s May 13th 1981”

2012. Photographic print on aluminum and kristal. Triptych cm 60 x 180

Renato Meneghetti è il primo artista ad usare la radiografia come supporto per le sue opere. Grazie a tale intuizione riesce a stigmatizzare e ad inscheletrire l’apparenza, apparenza quale inganno o apparenza che inganna, e portare le realtà rappresentate all’idea, se non addirittura alla sua primordiale progettazione.

Con una metodica “vivisezione” dell’oggetto o del soggetto arriva all’inconscio dell’uomo e delle cose. Scopre analogie di segni, di oggetti e di dettagli anatomici filtrati dalle radiografie che compone insieme come se desse vita ad un sogno, a volte ad un incubo. Poi li ingrandisce, li elabora e li fissa pittoricamente o chimicamente, creando l’immagine, l’opera d’arte. Meneghetti con la sua tecnica “x-ray” ha creato il trittico dedicato all’attentato che si è consumato il 13 maggio 1981, giorno della festività liturgica della Madonna di Fatima, in Piazza San Pietro contro il Papa.
Un attentato, come Meneghetti ci vuole ricordare, studiato in ogni suo dettaglio. La dura e cruda realtà della pistola, delle pallottole. Ma che non teneva affatto conto dell’intervento della Provvidenza divina che, grazie all’intercessione di Maria, deviò quei colpi mortali, salvando la vita del Pontefice. Sarà infatti lo stesso Giovanni Paolo II a voler incastonare quella pallottola mortale nella corona della statua della Madonna di Fatima che Meneghetti pone al centro della sua composizione come vero atto di fede.

F.B.


Renato Meneghetti - For life - Kiss to Camilla

“For life - Kiss to Camilla”

2012-2013. Visual Art, pastelli e pittura ad olio su tela
Installazione di venticinque moduli cm 30x30, misure complessive cm 153x153x4,5

Partendo sempre dal suo desiderio di guardare oltre l’immagine, Renato Meneghetti torna ad essere pittore e supera l’esperienza radiografica, spostando la sua attenzione sull’ecografia.
Con un lungo procedimento tecnico l’artista depura una fotografia di profilo di Giovanni Paolo II e l’accosta all’ecografia del feto della nipotina Camilla creando, con un accurato e lunghissimo lavoro di Visual Art, l’immagine base dell’opera. Quindi la trasferisce su venticinque tele 30 x 30 cm con la tecnica dell’emulsione ripetuta e serializzata dalle vivide tonalità di colore alla maniera della Pop Art, componendo un ideale mosaico sul quale interverrà ulteriormente in fase di rifinitura con mirati e caratterizzanti ritocchi a pastello, matite colorate e pittura ad olio.

A questo punto, sfruttando lo spessore dei telai, l’artista dà movimento all’opera creando di fatto un pannello tridimensionale ad alto-basso rilievo su tre differenti livelli di aggetto.
Un fondale variopinto dai colori brillanti dal quale emerge una candida e luminosa croce bianca, simbolo della purezza dell’infanzia e della luce divina, al centro della quale emerge ulteriormente il Papa nel suo tenero e affettuoso bacio a Camilla.
Un’opera sorprendente per la sua vivacità cromatica e per i suoi molteplici significati che, sulla base della centralità di Cristo e della Croce che si perpetua nell’azione della Chiesa e dei Suoi Vicari, pone l’attenzione
sulla difesa della vita e sull’educazione dell’infanzia che Giovanni Paolo II ha sempre proclamato. Il tenero ed affettuoso bacio virtuale del Papa a Camilla perpetua nel gesto e nel ricordo l’insegnamento di Nostro Signore nei confronti dell’infanzia “lasciate che vengano a me”, gesti e parole che Beato Giovanni Paolo II ha puntualmente eseguito e pronunciato in ogni suo viaggio pastorale e in ogni sua udienza pubblica.

F.B.


Renato Meneghetti - Suffering and Faith

“Suffering and Faith”

1997. x - rays e pittura ad alcol su tela pigmentata, cm. 247 x 117 x 2

Dal 1978 Renato Meneghetti ha elaborato un suo linguaggio artistico attraverso la “finzione” della tecnica radiografica fino ad applicarla ai soggetti pittorici dei “Grandi Maestri” del passato.
Gillo Dorfles fu il  primo ad attribuire alla ricerca di Renato Meneghetti e all’uso delle radiografie una rilevanza critica, fortemente innovativa, capace di aprire nuovi linguaggi per l’arte contemporanea in Italia.
Achille Bonito Oliva ha evidenziato con grande efficacia le capacità di Meneghetti di ricostruire, di fatto distruggendo, l’oggetto dall’inconscio, arrivando ad affrontare l’origine dell’esistenza. Meneghetti, manipolando una lastra radiografica di un omero assemblata insieme ad un’altra di un polmone, “crea” un immaginario e fantastico fiore, forse un bocciolo di un tulipano, dalle vivide sfumature del lilla e del viola a dimostrare, secondo l’insegnamento di Giovanni Paolo II, che la sofferenza è mezzo per raggiungere uno stato di grazia e di bellezza che va oltre il dolore fisico e introduce alla vera gioia. E' la sofferenza, più di ogni altra cosa, a fare strada alla Grazia che trasforma le anime umane. Essa, più di ogni altra cosa, rende presenti nella storia dell'umanità le forze della redenzione. In quella lotta «cosmica » tra le forze spirituali del bene e del male le sofferenze umane, unite con la sofferenza redentrice di Cristo, costituiscono un particolare sostegno per le forze del bene, aprendo la strada alla vittoria di queste forze salvifiche.

 

F.B.


ALTRE OPERE SUL SOGGETTO



Sofferenza
2013, 60 x 60 cm
Speranza
2013, 60 x 60 cm
Futuro
2013, 60 x 60 cm






Per la Vita, Sofferenza e Speranza
2013, 124 x 124 cm
Il Colore della Fede
2013, 90 x 90 cm
Elevazione Spirituale
2013, 214 x 154 cm
L'Uomo, La Fede
2013, 154 x 154 cm






Per la Vita, Per il Futuro
2013, 120 x 60 cm
Golghota Quotidiano
2013, 280 x 187 cm
La Grande Luce si è spenta
2013, 150 x 90 x 9 cm
Emanazione Spirituale
2013, 274 x 184 cm

 


126 singole opere, ciascuna di 30 x 30 cm,
permettono la composizione
di diverse installazioni