“La vita diventata non altro che il tatuaggio, la nostra cicatrice quando più non saremo, o forse già non siamo. Una sindone di noi, un bianco lenzuolo su cui stanno posate le nostre effigi, la resistenza di una carne che più non si vede.”
da “La dimensione del corpo”, Marco Goldin - 1997
Nel buio tunnel, dal nulla al tutto. Dal buio alla luce. Dal silenzio dell’essere alla catarsi. “Urlo” muto dell’uomo: Eghènetai!
Lastre sospese nello spazio pesante di una cripta, deformate da immagini crude, come partecipi a un rito solenne che evoca il Sacrificio, Catarsi e dolore ancora vivo nell’ ”urlo”, muto, dell’uomo: Eghènetai. Le opere sono composte da referti radiografici ripresi ad alcol e compressi fra lastre di plexiglas.
EGHÈNETAI ! 2000 - Installazione con 365 lastre radiografiche dipinte, dimensioni varie.
SALA 1 - Scala Santa. ROMA 2006